Storia

La Sportivi Ghiaccio Cortina nasce nel 1924 e sin da allora costituisce, con altre associazioni sportive, l’anima di Cortina essendo stata insignita, inoltre, delle stelle d’Oro e d’Argento del C.O.N.I..
Dopo aver solcato il ghiaccio dello Stadio Apollonio per una trentina d’anni, durante i quali si laureano Campioni d’Italia nel 1931/32, gli Scoiattoli cambiano casa. In occasione delle Olimpiadi invernali del 1956, infatti, viene costruito lo Stadio Olimpico che sarà teatro degli altri 16 scudetti ampezzani che testimoniano il dominio della squadra negli anni 60/70.
Dopo lo stop forzato del 2002 dovuto alla copertura dell’edificio, il Cortina torna dalla stagione 2003/04 a far stabilmente parte del lotto delle migliori formazioni italiane, sfiorando la conquista del 16° scudetto nel Campionato successivo. Dopo una stagione esaltante che ha avuto nell’americano Matt Cullen la stella più luminosa, infatti, gli ampezzani abbandonano i sogni di gloria solo in gara 7 di finale contro il Milano. Il 16° titolo arriverà, invece, al termine della stagione 2006/07 ancora contro il Milano. Nell’anno 2012 l’Hafro Cortina conquista la Coppa Italia, battendo il Valpusteria in semifinale ed il Bolzano in finale.
Nella stagione 2022/23 arriva l’ultimo sigillo, al termine di un girone a 4 che ha visto prevalere gli ampezzani nei confronti di Renon, Unterland e Merano.

 

1° Scudetto: 1931/32
La formula del Campionato prevede due gironi eliminatori; quello Occidentale, nel quale sono inserite Excelsior Milano, Ambrosiano Milano, Milano II e Valentino Torino e quello Orientale con Cortina, Cortina II e Ortisei. Nel girone Occidentale le vincenti delle gare della prima giornata si incontrano per designare chi sfiderà, ad Alleghe, la vincente del Girone Orientale e dunque accedere alla finalissima contro Milano, Campione d’Italia in carica. In quello Orientale è previsto un girone all’italiana.
La prima giornata, giocata il 17/01/1932, regala subito delle sorprese. Nel Girone Occidentale il Valentino Torino è costretto a ritirarsi per l’indisposizione di due giocatori e permette a Milano II di approdare allo spareggio. Excelsior-Ambrosiano è sospesa a pochi secondi dal termine per una contestazione al gol del pareggio dell’Ambrosiana con conseguente invasione di campo da parte del pubblico. La gara viene ripetuta il 19/01/1932. In una giornata di sole, la finale vede la partecipazione di numerose personalità e di un’eccezionale affluenza di pubblico. Il gioco espresso dalle due squadre è mediocre. Il Milano non si è fatto apprezzare per l’impegno, nonostante la vittoria del Cortina sia meritata. La prova incolore dei milanesi è da imputare all’assenza di uomini chiave come Enrico Calcaterra, Guido Botturi e Decio Trovati; inoltre sei giocatori del Milano erano giunti da Milano in auto solo nella nottata. Al termine della gara, il pubblico invade il campo e porta in trionfo i vincitori, che hanno giocato con cuore e slancio ammirevoli. Il successo premia la loro tenacia e la loro volontà.
Formazione Campione d’Italia: Egidio Apollonio, Rinaldo Bigontina, Eraldo De Zanna, Francesco De Zanna, Guido Franceschi, Leo Menardi, Gigi Zambelli, Rinaldo Zardini, Roberto Zardini.

La squadra del 1° Scudetto 1932

La squadra del primo scudetto 1932

2° Scudetto: 1956/57
Dopo una stagione di stop per lo svolgimento delle Olimpiadi invernali di Cortina, torna il Campionato che, ai nastri di partenza, propone delle novità: la più importante riguarda le due società milanesi. I rispettivi dirigenti, stanchi di esporsi finanziariamente, intendono chiudere le società, ma al termine di diverse trattative, volute dal Presidente della F.I.S.G. Remo Vigorelli, si giunge alla fusione del Milano Inter e dei Diavoli Rossoneri creando una nuova società, il Milan Inter Hockey Club il cui Presidente è Mario Lucioni. Sempre per motivi economici l’Alleghe cessa l’attività sportiva e al suo posto, con l’avallo della Federazione, viene creata una nuova società denominata HC Monte Civetta Alleghe iscritta al Campionato di Promozione. Alla luce di questi avvenimenti viene varato il nuovo torneo che prevede la partecipazione di sei squadre inserite in un girone all’italiana con partite di andata e ritorno senza retrocessioni. Alla vigilia le formazioni favorite sono quelle del Milan Inter, del Cortina, del Bolzano e del Torino. Più staccate Auronzo e Ortisei che potrebbero essere penalizzate dalla mancanza di una superficie artificiale su cui giocare ed allenarsi. Sul ghiaccio, però, i pronostici vengono in parte smentiti, l’Auronzo risulta essere più ostico del previsto, mentre la lotta per la conquista dello scudetto vede in lizza solo Milan Inter e Cortina. E sono proprio le gare che mettono di fronte le due formazioni ad essere determinanti: nella gara di andata, giocata a Cortina, le condizioni atmosferiche sono proibitive, a causa di una bufera di neve e della scarsa visibilità; nonostante ciò gli arbitri (Bruno Stenico e Romano Gasser) decidono di disputare ugualmente la partita che termina 3-1 per i padroni di casa; i milanesi sporgono reclamo alla Commissione
Tecnica (di cui lo stesso Bruno Stenico fa parte) che viene respinto. La gara di ritorno ha il sapore di una finale; alla vigilia le due squadre sono appaiate in classifica a 14 punti e con un incontro a testa ancora da disputare.
Per il quoziente reti, se per i milanesi è obbligatorio vincere, agli ospiti basta un pareggio. La gara risulta essere emozionante e piena di capovolgimenti di fronte. Per ben due volte, nel primo periodo, gli ampezzani si portano in vantaggio con Nebby Thrasher e Gianfranco Da Rin, ma Anthony Poeta annulla il vantaggio con una doppietta. Il periodo centrale si chiude in parità con le reti di Ernesto Crotti e Gianfranco Da Rin. Nell’ultima frazione di gioco Ernesto Crotti porta in vantaggio i milanesi realizzando il 4-3, ma due minuti più tardi Nebby Thrasher pareggia. All’11’ è Francesco Macchietto a chiudere l’incontro riprendendo una corta respinta di Vittorio Bolla e insaccando il disco per il definitivo 5-4 che assegna al Cortina il suo secondo titolo. Nelle ultime due gare, contro il Torino, gli ampezzani vincono per 6-3, mentre il Milan Inter pareggia 7-7.
Classifica finale: Cortina punti 18, Milan Inter p.ti 15, Auronzo p.ti 10, Torino p.ti 9, Bolzano p.ti 8 e Ortisei p.ti 0.
Formazione Campione d’Italia: Luciano Alberti, Elio Alverà, Angelo Bernardi, Alberto Da Rin, Gianfranco Da Rin, Luigi Da Rin, Bruno Frison, Giampaolo Gaspari, Paolo Gaspari, Francesco Macchietto, Giulio Oberhammer, Wilfred Thrasher, Carmine Tucci.

3° Scudetto: 1958/59
L’avvio della nuova stagione è abbastanza travagliato a causa della grave situazione finanziaria in cui si trovano i club. Mentre le due società bolzanine uniscono le forze dando vita all’OZO Bolzano; L’Auronzo, per poter continuare la propria attività, deve abbinare il proprio nome alla Thermomatic. Per mancanza di fondi l’Ortisei rinuncia alla massima serie dopo essersi rivolta al Comune e all’Azienda di Soggiorno per ottenere un finanziamento ed acquistare due oriundi, dopo i rifiuti di alcuni giocatori italiani di far parte della rosa e dal trasferimento di Edmondo Rabanser ai Diavoli Milano, città nella quale il giocatore svolge la leva militare. Infine, i campioni in carica del Milan Inter cambiano nome in Diavoli Milano.
Non potendo aumentare il numero di squadre iscritte e non riuscendo ad organizzare un Campionato con il format degli anni precedenti, la Federazione decide far disputare, in via sperimentale, un torneo con doppia andata e ritorno con il vantaggio di aumentare le partite di ogni squadra dando la possibilità di maggiori incassi. Formula che si rivelerà vincente, in quanto l’interesse per l’hockey su ghiaccio, a fine stagione, risulterà essere cresciuto.
Il Cortina, quasi imbattibile, chiude la stagione conquistando 22 punti su 24 a disposizione. Poi a grande distanza i Diavoli Milano (14 p.ti), Bolzano (11 p.ti) e Auronzo (1 p.to) chiude la classifica.
Il capocannoniere della stagione è Gerald Hudson (Ozo Bolzano) con 31 punti (19 goal e 12 assist), seguito da Bernardo Tomei (Ozo Bolzano, 27 p.ti, 16+11), Ernesto Crotti (Diavoli Milano, 21 p.ti, 11+10), Wilfred Thrasher (Cortina, 21 punti, 10+11) e Bruno Frison (Cortina, 18 p.ti, 10+8).
Formazione Campione d’Italia: Elio Alverà, Enrico Benedetti, Alberto Da Rin, Gianfranco Da Rin, Vittorio Denadal, Paolo De Zanna, Bruno Frison, Paolo Gaspari, Ivo Ghezze, Giulio Oberhammer, Wilfred Trasher, Carmine Tucci, Giulio Verocai, Giuseppe Zandegiacomo.

4° Scudetto: 1960/61
Dopo due stagioni l’Ortisei torna a giocare in Serie A; rinuncia l’Auronzo che sospende l’attività per la realizzazione della nuova pista artificiale. Il campionato è giocato con la formula di andata e ritorno, inoltre tutte le squadre possono schierare solo uno straniero od oriundo: la scelta dei Campioni d’Italia dei Diavoli Milano cade su Bryan Whittal, mentre Alfredo Coletti si accasa a Bolzano, Carmine Tucci a Cortina e Bernardo Tomei veste la maglia dell’Ortisei.
La lotta per la conquista dello scudetto è affare tra Cortina e Diavoli Milano; il Bolzano perde tutti gli scontri diretti e le uniche vittorie ottenute sono quelle contro l’Ortisei, squadra cenerentola del torneo. Alla vigilia dell’ultima gara di Campionato, in programma a Milano il 14 febbraio 1961, la classifica vede in testa il Cortina a 10 punti, seguito dai Diavoli Milano a 8; se agli ampezzani, per vincere il torneo basta non perdere, i milanesi sono obbligati a vincere per poter raggiungere lo spareggio. L’obbiettivo per i meneghini è centrato dopo una dura battaglia che li vede vincitori per 6-3, ma con Bryan Whittal e Igino Larese Fece che terminano la gara malconci.
In classifica Cortina e Diavoli Milano terminano il Campionato a pari merito (10 p.ti). Seguono Bolzano (4 p.ti) ed Ortisei (0 p.ti).
Dopo alcuni rinvii, la finale viene disputata il 18 marzo 1961 a Bolzano; direttori di gara sono gli svizzeri Breitenstein e Olivieri. Gli Scoiattoli passano subito in vantaggio all’1’58 con Ivo Ghezze; al 3’45 Alberto Da Rin raddoppia a conclusione di una un’azione imbastita da Carmine Tucci; dopo che il secondo periodo si è chiuso a reti inviolate, nell’ultima frazione di gioco è ancora il Cortina ad imporsi all’8’45 con Ivo Ghezze che in contropiede insacca alle spalle di Vittorio Bolla; il goal del definitivo 4-0 è merito di Giulio Oberhammer che, assisitito da Alberto Da Rin, si sbarazza di un avversario e da distanza ravvicinata mette il disco nella gabbia. Il Cortina è Campione d’Italia per la quarta volta.
Ivo Ghezze (Cortina) e Giampiero Branduardi (Diavoli Milano) con 7 reti si aggiudicano a parimerito la classifica dei marcatori, seguiti da Giorgio Zerbetto (Bolzano, 6 reti), Giancarlo Agazzi e Giovanni Ceserani (Diavoli Milano, 5 reti).
Formazione Campione d’Italia: Enrico Benedetti, Alberto Da Rin, Gianfranco Da Rin, Renzo De Gasperi, Paolo De Zanna, Bruno Frison, Paolo Gaspari, Ivo Ghezze, Giuseppe Lorenzi, Francesco Macchietto, Giulio Oberhammer, Carmine Tucci, Giulio Verocai, Giuseppe Zandegiacomo

5° Scudetto: 1961/62
Si ritorna, dopo una sola stagione, alla formula con doppia andata e ritorno. Favoriti d’obbligo i Campioni in carica del Cortina che, fin dalle prime battute, dimostrano la loro superiorità vincendo 3-2 a Bolzano e 7-1 in casa dei Diavoli Milano. Gli Scoiattoli nel corso del Campionato perdono solo 3 punti dei 24 disponibili a causa del pareggio casalingo per 3-3 nel primo girone di ritorno, imposto dal Bolzano, e dalla sconfitta patita a Milano contro i Diavoli per 4-3 a giochi oramai fatti. La lotta per la conquista del secondo posto è affare del Bolzano e dei Diavoli Milano, con quest’ultimi che la spuntano confermandosi Vice Campioni d’Italia con 14 p.ti. Per la formazione meneghina vanno rimarcate le difficoltà incontrate nelle due gare interne contro l’Ortisei, formazione cenerentola del torneo, che è uscita dal ghiaccio con sconfitte di stretta misura per 1-0. Al terzo posto il Bolzano con 12 p.ti. Chiude la classifica l’Ortisei; grazie al pareggio per 2-2 ottenuto contro i Diavoli Milano nella prima gara di andata, i gardenesi conquistano il primo punto da quando sono tornati a disputare il massimo Campionato. Il problema principale per la formazione altoatesina è la mancanza di una pista artificiale che possa permettere ai suoi giocatori una
preparazione adeguata; nel corso del torneo l’Ortisei si rende protagonista di un ritiro nella partita del 18 gennaio 1962 contro il Bolzano a seguito di un goal dei gialli bolzanini, contestato dai giocatori locali, ma convalidato dagli arbitri Besostri e Saudati di Milano. Infine il risultato della seconda gara casalinga contro gli stessi avversari, terminata 1-1, è ribaltato dalla Federazione in 5-0 a favore degli ospiti, annullando così il secondo punto conquistato sul ghiaccio.
Il vincitore della classifica marcatori è Gianfranco Da Rin (Cortina) con 15 reti, seguono Sigfrido Schlemmer (Bolzano,12 reti), Carmine Tucci (Cortina, 12 reti), Ivo Ghezze (Cortina, 10 reti) ed Enrico Benedetti (Cortina, 10 reti).
Formazione Campione d’Italia: Enrico Benedetti, Alberto Da Rin, Gianfranco Da Rin, Paolo De Zanna, Bruno Frison, Paolo Gaspari, Ivo Ghezze, Giuseppe Lorenzi, Francesco Macchietto, Silvano Marzenta, Giulio Oberhammer, Carmine Tucci, Giulio Verocai, Giuseppe Zandegiacomo.

6° Scudetto: 1963/64
Lo scudetto torna finalmente nel Veneto, dopo averlo sfiorato per un soffio nel campionato 1963-64. Il torneo viene ulteriormente allargato a 6 formazioni: il Torino viene ammesso dalla Commissione Tecnica dopo la rinuncia forzata dell’Alleghe, vincitore del Campionato di Promozione. Il regolamento prevede quindi un girone eliminatorio e uno finale, al quale accedono le prime 3 classificate che mantengono i punti acquisiti nella prima fase; in entrambi i gironi sono previste partite di andata e ritorno.
I Campioni d’Italia del Bolzano confermano la squadra della stagione precedente, mentre a Cortina sbarca Jack Siemon che già nelle prime amichevoli mette in mostra le proprie doti; i Diavoli Milano rafforzano la difesa con Bill Dobbyn e a campionato in corso e per rinfoltire il roster, ingaggiano Enrico Benedetti dal Cortina. La forte linea d’attacco ABC (Agazzi-Branduardi-Crotti), causa impegni di lavoro, non assicura la presenza costante; viene riconfermato anche il forte attaccante Bryan Whittal. La squadra che tuttavia si rafforza maggiormente è il Sudtiroler Sportverein di Bolzano, che ingaggia il canadese Garnett Vasey e i nazionali Edmondo Rabanser (dall’Ortisei) e Giorgio Zerbetto (dal Bolzano).
Al contrario, il Torino non riesce ad accordarsi con Carlo Longarini, Bob Bragagnolo, Lalonde ed Elwin Friederich disputando l’intera stagione con soli giocatori italiani.
La prima fase del campionato si chiude con il Cortina in testa alla classifica con 19 punti, frutto di nove vittorie e un pareggio (contro i Diavoli a Milano per 2-2), al secondo posto il Bolzano con 16 punti, il terzo e ultimo posto per l’accesso al Girone finale è occupato dall’Ortisei con 15 punti; Non si qualificano alla fase finale i Diavoli Milano (8 p.ti) quarti, che disputano una stagione sottotono, il SSV Bozen (6 p.ti) e Torino (0 p.ti), in Serie A dopo 7 anni.
Nella seconda fase il Cortina conferma la propria superiorità vincendo tutte le gare totalizzando 27 punti nella classifica finale. Per gli ampezzani è sesto scudetto ed il miglior campionato della sua storia. Il Bolzano perde tutte le gare, ma l’ampio margine acquisito nella prima fase gli consente di chiudere al secondo posto; l’Ortisei ottiene due vittorie, entrambe contro la squadra del capoluogo altoatesino, riscattando così le sconfitte patite nella prima fase.
La partita dove sono state segnate più reti è Cortina-Torino 20-1, giocata il 28 dicembre 1963.
Ivo Ghezze (Cortina) si aggiudica la classifica cannonieri con 14 reti, seguito da Walter Piccolruaz (Ortisei, 13 reti), Enrico Bacher (Bolzano, 13 reti), Bruno Frison (Cortina, 12 reti) e Gianfranco Da Rin (Cortina, 12 reti).
Formazione Campione d’Italia: Isidoro Alverà, Dino Costantini, Alberto Da Rin, Gianfranco Da Rin, Bruno Frison, Paolo Gaspari, Bruno Ghedina, Ivo Ghezze, Ernesto Franceschi, Giuseppe Lorenzi, Francesco Macchietto, Giovanni Mastel, Giulio Oberhammer, Jack Siemon, Giulio Verocai.

7° Scudetto: 1964/65
Sin dalle prime battute la stagione 1964-65 risulta travagliata: quando oramai sembra tutto pronto per l’organizzazione del Campionato a sette squadre con l’inserimento dell’Alleghe, vincitore del Campionato di Promozione nella stagione precedente, e dopo che, ad agosto, un’apposita Commissione tecnica ha stilato il calendario, intorno alla metà di settembre giunge il forfait del Torino dovuto a motivi finanziari e al ritiro di alcuni giocatori. La formula del Campionato e l’utilizzo degli stranieri (uno per squadra) rimangono invariati.
A torneo appena iniziato alcuni dei giovani dei Diavoli Milano, aggregati alla prima squadra, chiedono che gli vengano elargiti soldi a titolo di rimborso spese, i dirigenti di contro sospendono i sette giocatori (Gianfranco Rigamonti, Giorgio Rigamonti, Andrea Lusena, Marco Lusena, Luciano Nucci, Renato Brivio e Luigi Redaelli) fino al 2 gennaio, richiamando, per il debutto contro Bolzano (perso 7-5), Giancarlo Agazzi e Mario Bedogni.
In Cortina-Alleghe del 20 dicembre 1964 gli ampezzani schierano sul ghiaccio Remigio Moracutti, regolarmente tesserato per l’Amatori Cortina che partecipa al Campionato di Promozione; la partita termina 11-0 per i padroni di casa, ma la Commissione Tecnica assegna il 5-0 a tavolino a favore delle Civette. Una settimana più tardi, durante Cortina-Bolzano, al 17’ del primo tempo, l’italo-canadese Gene Rebellato, dopo una scorrettezza di Alberto Da Rin, gli sferra un pugno: scoppia una rissa generale che gli arbitri Saudati e Tadini non riescono a sedare con conseguente sospensione della gara; alla ripresa del gioco i bolzanini si rifiutano di scendere sul ghiaccio e successivamente la Federazione assegna il 5-0 a tavolino a favore del Cortina.
Il 17 gennaio 1965, durante Alleghe-Cortina, al 7’30” del secondo tempo, sul punteggio di 3-2 per gli ospiti, la gara è sospesa a causa delle ferite riportate da Renato De Toni dalla rottura della maschera colpita da due dischi; al giocatore sono applicati 10 punti di sutura. La squadra di casa è costretta a ritirarsi e questo le costerà la sconfitta a tavolino per 5-0.
Nella gara di ritorno Bolzano-Cortina, sul punteggio di 4-3 per gli Scoiattoli, a pochi secondi dal termine Alfredo Coletti pareggia, ma l’arbitro tedesco Zeller annulla per un presunto fallo avvenuto durante la mischia creatasi davanti a Jack Siemon, nonostante il parere contrario del suo collega Neumaier; il pubblico deluso protesta gettando sul ghiaccio svariati oggetti. La Federazione squalifica il campo della società altoatesina per un mese, costringendola a giocare la seconda fase a Genova, piazza nella quale si sta promuovendo con diverse iniziative l’hockey su ghiaccio.
La prima fase del torneo si chiude con il Cortina in testa alla classifica con 16 punti, seguito dall’Ortisei a 15 p.ti, formazione che non è più da considerarsi una sorpresa, al terzo posto il Bolzano che dopo esser stata per lungo tempo in testa alla classifica ha dovuto cedere il passo nel finale. Escluse dal girone per la conquista dello scudetto, al quarto posto si piazzano i Diavoli Milano con 8 punti, che per tutta la stagione hanno dovuto sopperire alle difficoltà in difesa, dovute ad una stagione infelice di Vittorio Bolla e una retroguardia con poca esperienza, riutilizzando Mario Bedogni, tornato sul ghiaccio dopo due anni di inattività e Giancarlo Agazzi, disponibile quando gli impegni di lavoro glielo hanno permesso. Per la formazione meneghina sembra iniziato da qualche anno un lento declino che la porta ad essere l’ombra di quelle formazioni che per diversi decenni hanno dominato il panorama hockeystico italiano ed europeo.
Quinto posto per il Südtiroler Sportverein di Bolzano con 4 punti; chiude la classifica l’Alleghe con 3 punti che paga lo scotto del ritorno in Serie A dopo 9 stagioni.
La seconda parte del Campionato è dominata dal Cortina che vince tutte le partite, mentre grazie alla débâcle dell’Ortisei (3 sconfitte), il Bolzano conquista il secondo posto. La partita Ortisei-Cortina, del 2 marzo 1965, non è disputata per indisponibilità del campo di gioco (stadio naturale).
Classifica finale: Cortina 22 p.ti (16 + 6), Bolzano 18 p.ti (12 + 4), Ortisei 15 p.ti (15 + 0), Diavoli Milano 8 p.ti, SSV Bolzano 4 p.ti e Alleghe 3 p.ti.
La classifica marcatori è vinta da Alfredo Coletti (Bolzano) con 18 reti, seguito da Gianfranco Da Rin (Cortina, 16 reti), Alberto Da Rin (Cortina, 15 reti), Sigfrido Schlemmer (Bolzano, 12 reti) ed Edmondo Rabanser (Ortisei, 10 reti).
Formazione Campione d’Italia: Franco Alverà, Isidoro Alverà, Paolo Bernardi, Alberto Da Rin, Gianfranco Da Rin, Paolo Gaspari, Bruno Ghedina, Ivo Ghezze, Bruno Frison, Giuseppe Lorenzi, Francesco Macchietto, Giovanni Mastel, Giulio Oberhammer, Italo Scuderi, Jack Siemon, Giulio Verocai.

8° Scudetto: 1965/66
Il campionato inizia con due novità: l’Ortisei cambia denominazione in Gardena e l’SSV Bolzano viene assorbito dal Bolzano. La formazione più forte del momento vince ancora il tricolore con 18 punti (12 + 6), lasciandosi alle spalle il Gardena (13 p.ti, 11 + 2) e Diavoli Milano (13 p.ti, 9 + 4). Non qualificati alla fase finale Bolzano (8 p.ti) ed Alleghe (0 p.ti).
La gara con maggiori reti è Cortina-Alleghe 0-11 del 6 gennaio 1966, arbitri Tadini e Tuzzi.
In cima alla classifica marcatori c’è Bryan Whittal (Diavoli Milano, 16 reti), seguito da Gianfranco Da Rin (Cortina, 13 reti), Ernesto Crotti (Diavoli Milano, 10 reti), Jean Marc Asselin (Gardena, 8 reti) e Lucio Brugnoli (Gardena, 6 reti).
Formazione Campione d’Italia: Franco Alverà, Isidoro Alverà, Enrico Benedetti, Paolo Bernardi, Alberto Da Rin, Gianfranco Da Rin, Bruno Frison, Paolo Gaspri, Bruno Ghedina, Ivo Ghezze, Giuseppe Lorenzi, Francesco Macchietto, Giovanni Mastel, Giulio Oberhammer, Ruggero Savaris, Italo Scuderi, Ruggero Savaris, Jack Siemon, Giulio Verocai.

La squadra del Cortina REX Campione d'Italia 1964/1965/1966 (foto collezione Alberto Da Rin)

La squadra del Cortina REX Campione d’Italia 1964/1965/1966 (foto collezione Alberto Da Rin)

9° Scudetto: 1966/67
Dopo 5 anni si ritorna ad un campionato ridimensionato, che vede la partecipazione di 4 squadre per la rinuncia dell’Alleghe. Cambia anche la formula che prevede un girone con doppia andata e ritorno. Il torneo è vinto dal Cortina (18 p.ti), seguito dal Gardena e Bolzano (11 p.ti) e Diavoli Milano (6 p.ti) che disputano la peggior stagione della loro storia.
La partita con maggior numero di reti è Diavoli Milano-Gardena 3-12 del 23 febbraio 1967 arbitrata da Gasser e Stenico. L’incontro Cortina-Diavoli Milano in calendario il 18 febbraio 1967 a Cortina D’Ampezzo non ha avuto luogo per l’impraticabilità del campo di gioco. Le due società non hanno trovato l’accordo per la disputa del recupero.
La classifica marcatori è vinta da Jean Marc Asselin (Gardena) con 19 reti, seguito da Alfredo Coletti (Bolzano, 16 reti), Alberto Da Rin (Cortina, 14 reti), Renato De Toni (Diavoli Milano, 11 reti) e Gianfranco Da Rin (Cortina, 8 reti).
Formazione Campione d’Italia: Franco Alverà, Isidoro Alverà, Enrico Benedetti, Paolo Bernardi, Alberto Da Rin, Gianfranco Da Rin, Bruno Frison, Bruno Ghedina, Mario Lacedelli, Giuseppe Lorenzi, Giovanni Mastel, Remigio Morocutti, Ruggero Savaris, Jack Siemon, Giulio Verocai.

10° Scudetto: 1967/68
Campionato è allargato a 5 squadre pre il ritorno in massima serie del Torino, vincitore della serie B della stagione precedente. Il Gardena disputa un girone eliminatorio ed acquisisce il diritto, in un primo momento, di partecipare a quello finale. Ma a seguito dei provvedimenti inflitti dalla Commissione Federale di disciplina, per le ripetute assenze in campo della squadra nelle date già stabilite per la disputa degli incontri, in ossequio all’art. 56 delle “Norme Federali”, è escluso dalla classifica, annullando tutte le partite disputate. Questa stagione vede il testa a testa tra Cortina (14 p.ti) e i Diavoli Milano (12 p.ti). Molto più staccati Bolzano (4 p.ti) e Torino (0 p.ti), cenerentola del campionato.
La finale è giocata al meglio delle tre gare con i seguenti risultati e arbitri:
25/02/68: Cortina – Diavoli Milano 1-2; arbitri: Gasser-Postinghel;
07/03/68: Diavoli Milano – Cortina 0-3; arbitri: Stenico-Berloffa;
16/03/68: Cortina – Diavoli Milano 7-5; arbitri: Stenico-Berloffa.
Pat Adair (Diavoli Milano) si aggiudica la classifica marcatori con 15 reti, seguito da Alberto da Rin (Cortina, 9 reti), Bruno Ghedina (Cortina, 8 reti), Ruggero Savaris (Cortina, 6 reti) e Bryan Whittal (Torino, 4 reti).
Formazione Campione d’Italia: Franco Alverà, Enrico Benedetti, Paolo Bernardi, Giovanni Costantini, Alberto Da Rin, Gianfranco Da Rin, Bruno Frison, Bruno Ghedina, Giuseppe Lorenzi, Giovanni Mastel, Remigio Morocutti, Ruggero Savaris, Italo Scuderi, Jack Siemon, Giulio Verocai.

11° Scudetto: 1969/70
Il Cortina (18 p.ti) torna a dettare legge e ancora una volta si aggiudica il campionato perdendo solo una gara e vincendo le rimanenti. Al secondo posto i campioni in carica del Gardena (9 p.ti), seguiti dai Diavoli Milano (5 p.ti) e Bolzano (4 p.ti).
Formazione Campione d’Italia: Francesco Alverà, Enrico Benedetti, Paolo Bernardi, Franco Costantini, Giulio Costantini, Alberto Da Rin, Gianfranco Da Rin, Bruno Frison, Bruno Ghedina, Giuseppe Lorenzi, Mario Lacedelli, Giovanni Mastel, Claudio Pompanin, Ruggero Savaris, Jack Siemon, Giulio Verocai.

12° Scudetto: 1970/71
Quanto auspicato dal responsabile della Commissione Tecnica, Ernesto Crotti, si avvera a metà: Alleghe (vincitore del campionato di Serie B 1969/70), Asiago ed Auronzo accettano di partecipare alla serie A, ma i Diavoli Milano, invece, cessano l’attività. Da quando avvenne la fusione tra la Federazione Italiana di Pattinaggio su Ghiaccio e la Federazione Italiana Hockey su Ghiaccio è la prima volta che una squadra milanese non partecipa ad un campionato. Lo strapotere del Cortina (20 p.ti) non sembra aver termine e con una stagione straordinaria eguaglia il record del Milano Inter della stagione 1957/58, vincendo tutti gli scontri in un torneo allargato a 6 squadre con gare di andata e ritorno. Al secondo posto il Gardena (14 p.ti) seguiti dall’Alleghe (11 p.ti), Bolzano (8 p.ti), Auronzo (4 p.ti) e Asiago (3 p.ti).
Il capocannoniere del torneo è Jerry Lacasse (Auronzo) con 23 reti su 38 segnati dalla sua squadra.
Formazione Campione d’Italia: Enrico Benedetti, Paolo Bernardi, Silvio Bernardi, Franco Costantini, Giulio Costantini, Alberto Da Rin, Gianfranco Da Rin, Renato Franceschi, Bruno Frison, Bruno Ghedina, Antonio Huber, Mario Lacedelli, Renato Lacedelli, Giuseppe Lorenzi, Giovanni Mastel, Lorenzo Menardi, Fabio Polloni, Ruggero Savaris, Jack Siemon, Giulio Verocai.

13° Scudetto: 1971/72
Viene introdotta una nuova formula per il campionato. Si parte con un girone unico formato da 8 squadre che serve a determinare la composizione dei due gironi successivi; uno di consolazione e uno per la conquista dello scudetto. Le squadre, nella seconda fase mantengono i punti acquisiti.
Nel girone di consolazione partecipano squadre che da poco hanno esordito o sono tornate in serie A e vede la vittoria finale del Merano (25 p.ti) . Al secondo posto l’Alleghe (16 p.ti), poi Asiago (9 p.ti) e Auronzo (5 p.ti).
Il girone per l’assegnazione del tricolore è vinto per l’ennesima volta dallo schiacciasassi Cortina (35 p.ti), seguiti dai Diavoli Milano (26 p.ti), Bolzano (25 p.ti) e Gardena (19 p.ti).
Formazione Campione d’Italia: Enrico Benedetti, Paolo Bernardin, Silvio Bernardi, Franco Costantini, Giulio Costantini, Alberto Da Rin, Gianfranco Da Rin, Renato Franceschi, Bruno Frison, Bruno Ghedina, Antonio Huber, Mario Lacedelli, Renato Lacedelli, Bruno Lorenzi, Giovanni Mastel, Fabio Polloni, Ruggero Savaris, Jack Siemon, Giulio Verocai.

14° Scudetto: 1973/74
Questa edizione è caratterizzata dalla partecipazione di 10 squadre. Nel dopoguerra per l’hockey su ghiaccio nazionale è un record. Previo girone di qualificazione, la formula prevede che saranno solo quattro le formazioni ad accedere al girone di consolazione, mentre le altre si contenderanno lo scudetto.
Il primo girone vede la vittoria del Brunico (17 p.ti), secondo Asiago (16 p.ti), terzo Latemar (13 p.ti) e in coda Auronzo con 5 punti.
Il girone finale viene vinto dal Cortina con 52 punti, che staccano i Campioni d’Italia in carica del Bolzano (43 p.ti), Alleghe (38 p.ti), Gardena (35 p.ti), Merano (25 p.ti) e Diavoli Milano (20 p.ti).
Formazione Campione d’Italia: Enrico Benedetti, Paolo Bernardi, Giulio Costantini, Giovanni Da Deppo, Alberto Da Rin, Ferdinando Da Rin, Gianfranco Da Rin, Sergio Fiorese, Renato Franceschi, Aldo Lacedelli, Marco Lacedelli, Mario Lacedelli, Renato Lacedelli, Giuseppe Lorenzi, Sergio Manaigo, Giovanni Mastel, Fabrizio Menardi, Fabio Polloni, Vincenzo Polloni, Ruggero Savaris, Giorgio Triches, Giulio Verocai.

15° Scudetto: 1974/75
Stessa formula della stagione precedente e stessa formazione vincitrice. Il girone di qualificazione viene vinto dal Gardena, seguito da Bolzano e Cortina. Queste sono le tre formazioni che sembrano in grado di lottare per la vittoria finale.
Ma nel girone finale, i veneti ribalteranno la situazione conquistando il tricolore con 47 punti, al secondo posto Bolzano (46 p.ti), terzo Gardena (43 p.ti), poi Alleghe (32 p.ti), Merano (23 p.ti) e infine Asiago con 15 punti, che, per la prima volta partecipa a questo girone.
Quello di consolazione viene vinto dal Brunico (18 p.ti), secondo Auronzo (17 p.ti), terzo Diavoli Milano (14 p.ti), ormai ombra di quella grande squadra che furono. Chiude Latemar con 7 punti.
Il capocannoniere del torneo è Paul Giandomenico con 40 gol.
Formazione Campione d’Italia: Joe Bertagna, Giulio Costantini, Alberto Da Rin, Gianfranco Da Rin, Paul Giandomenico, Bruno Ghedina, Antonio Huber, Marco Lacedelli, Renato Lacedelli, Sergio Manaigo, Giovanni Mastel, Federico Menardi, Fabio Polloni, Ruggero Savaris, Giulio Verocai. Allenatore: Anton Hauckvic.

16° Scudetto: 2006/07
Il Cortina dopo 32 anni riconquista il tricolore. La prima parte della stagione vede sedere sulla panchina degli ampezzani Doug Mckay, esonerato a gennaio (con la squadra al primo posto) per incompatibilita’ con i giocatori e sostituito da Rich Gosselin.
La fase finale vede il Cortina affrontare in semifinale il Ritten Sport guidato da Paul Adey e conquistarsi la finale contro il Milano Vipers.

La serie: Gara-1: Cortina-Milano 5-2. Gara-2: Milano-Cortina 4-2. Gara-3: Cortina-Milano 4-3. Gara 4 finale col brivido: il tema tattico è scontato. Più passano i minuti più il Milano attacca a testa bassa. Sotto 1-2 nella serie e 0-1 non può fare diversamente. Christie e Savoia non trovano il pertugio e il Cortina tiene sugli scudi Passmore in contropiede. L’ultimo tempo fin dalle battute iniziali esalta l’ordinata disposizione della squadra ampezzana, attenta su ogni disco che si aggiri nei pressi della gabbia di Maund. La grande forza di volontà delle Vipere produce l’azione del pareggio al 6’36” in superiorità (5 contro 4 per 2′ a De Bettin): è l’acciaccato Lysak a trafiggere Maund con un gran tiro dalla blu. Il Milano insiste, ma è ancora un errore a riportare avanti i
biancocelesti. Stavolta il gol è firmato (9’35”) da capitan De Bettin (lesto sulla ribattuta di Passmore). Le emozioni però non
sono finite ed il 2-2 arriva al 13’59” per merito di Borgatello. Il ritmo è sempre elevato. Il Cortina spinge sull’acceleratore ma trova sempre pronto Passmore. Inevitabile l’overtime 4 contro 4. Chitarroni riceve all’1’45” due minuti di penalità. La rasoiata di Da Corte è respinta, poi Nick Deschenes chiude i conti (4 contro 3) al 2’59”. Possono cominciare i festeggiamenti del 16° scudetto.
Formazione Campione d’Italia: Federico Adami, Francesco Adami, Andrea Alberti, Francesco Alberti, Luca Ansoldi, Enrico Chelodi, Kenny Corupe, Luigi da Corte, Giorgio de Bettin, Nick Deschenes, Jeff Dwyer, Felice Giuliano, Giovanni Marchetti, Jeff Maund, Adriano Menardi, Christian Menardi, Robert Mulick, Franco Narcisi, Matt Smith, Mike Souza, Martin Wilde, Luca Zandonella. Allenatore: Rich Gosselin.

Campioni d'Italia per la 16° volta - Foto Carmen Bigontina

Campioni d’Italia per la 16° volta – Foto Carmen Bigontina

3° Coppa Italia: 2011/12
Al tabellone principale della Coppa Italia 2011-12 accedono le prime quattro classificate al termine del primo girone di andata e ritorno del Campionato di Serie A e, come da regolamento, gli accoppiamenti per le semifinali vedono affrontarsi le formazioni in base al piazzamento ottenuto.
Sabato 14 gennaio la prima semifinale vede scendere sul ghiaccio Bolzano (1) ed Alleghe (4) con la vittoria dei padroni di casa per 1-0 grazie alla rete di Jordan Knackstedt al 31:07.
Foglio gara

Nel secondo incontro il Val Pusteria (2) incrocia le stecche contro la Sportivi Ghiaccio Cortina Hafro (3). L’incontro si decide tutto nei due minuti finali: alla rete di Max Oberrauch al 58:20 risponde Ryan Menei al 59:25, solamente sei secondi dopo un provvidenziale time-out chiamato da coach Stefan Mair. Nei tempi supplementari sarà Mark Isherwood assistito da Francesco Adami a regalare la finale agli ampezzani.
Foglio Gara

Davanti a 1650 spettatori sono il Bolzano di Adolf Insam e il Cortina di Stefan Mair a contendersi la Coppa Italia. Con la rete di Francesco Adami ad inizio primo tempo e quella di Menei ad inizio secondo tempo, gli ampezzani vanno al secondo riposo forti del doppio vantaggio. I padroni di casa, però, iniziano la terza frazione col piede sull’acceleratore e grazie alle marcature di Marc McCutcheon, MacGregor Sharp e Marco Insam ribaltano il risultato vedendo avvicinarsi la conquista del trofeo. Come già successo in semifinale Stefan Mair chiama il timeout e la squadra risponde: questa volta è Curtis Fraser a 13 secondi dalla sirena a riaccendere le speranze ampezzane. L’incontro si protrae sino agli shoot out: agli errori bolzanini di Knackstedt e Sharp rispondono gli ampezzani con Menei (realizzato), Adami (sbagliato) e Johansson (realizzato). Da referto sarà dunque il gol di Ryan Menei a dare il via ai festeggiamenti per la terza Coppa Italia del Cortina.
Foglio Gara
Formazione Vincitrice: Francesco Adami, Andrea Baldo, Renè Baur, David Bowman, Giorgio De Bettin, Luca Felicetti, Curtis Fraser, Rob Hennigar, Jonas Johansson, Mark Isherwood, Jean-Philippe Levasseur, Christian Menardi, Ryan Menei, Andrea Moser, Jan Öberg, Denis Soravia, Luca Zanatta, Luca Zandonella. Allenatore: Stefan Mair

17° Scudetto: 2022/23
Con la nascita della Alps Hockey League gli incontri tra formazioni italiane assumono un a doppia valenza: i punti conquistati vanno, infatti, ad incrementare sia la classifica della AHL, sia quella del Campionato Italiano. Diventa fondamentale, quindi, conquistare gli scontri diretti per poter accedere al tabellone finale e giocarsi le proprie carte per il conferimento dello Scudetto Italiano.
La Sportivi Ghiaccio Cortina Hafro termina la regular season in prima posizione con 25 punti. Seguono i Rittner Buam (24), gli Hockey Unterland Cavaliers (22) e l’HC Meran/o Pircher (21). Rimangono nettamente distanziate e, quindi, escluse e dalla lotta scudetto i Fassa Falcons (11), i Wipptal Broncos Weihenstephan (10) e l’HC Gherdeina Valgardena.it (10).

La formula per l’attribuzione del titolo non prevede una final four, bensì un girone all’italiana in cui ogni formazione giochi contro tutte le altre (col fattore campo determinato in base alla posizione in classifica) ed il titolo venga vinto in base alla classifica finale.
Nella prima giornata i Rittner Buam battono gli Unterland Cavaliers per 4-3. La Sportivi Ghiaccio Cortina Hafro si trova, invece, a fronteggiare l’HC Meran/o Pircher senza poter contare sul suo miglior marcatore, Diego Cuglietta. La prima frazione si conclude a reti inviolate, mentre nel secondo drittel Mikael Saha e Luca Barnabò portano in doppio vantaggio gli ampezzani. La rete decisiva di Adami a porta vuota regala il successo ai padroni di casa che guidano la classifica in virtù di una migliore differenza reti.
Foglio Gara

La seconda giornata vede i Rittner Buam imporsi per 1-0 sull’HC Meran/o Pircher, mentre all’Olimpico i ragazzi di De Bettin si trovano ad affrontare un ostico Unterland. Gli altoatesini colpiscono a freddo e dopo pochi minuti è Girardi a portare in vantaggio gli ospiti. Dopo aver riordinato le idee in spogliatoio, la formazione di casa spinge sull’acceleratore e trova, dopo meno di due giri di lancette, il pareggio di Tommaso Alverà ben imbeccato da Cuglietta, rientrato per l’occasione ma non ancora al 100%. La pressione ampezzana si concretizza due soli secondi prima della sirena con il gol di Marco Sanna, alla sua prima marcatura dopo essere rientrato dall’esperienza in Val Pusteria. Ci penserà Diego Cuglietta a chiudere definitivamente l’incontro in powerplay ed a mantenere gli scoiattoli in testa anche in questo caso grazie alla differenza reti.
Foglio Gara

Mentre alla Würth Arena di Egna il Merano si impone per 5-3 sui padroni di casa ed ottiene il terzo posto, all’Olimpico va in scena l’incontro decisivo tra la Sportivi Ghiaccio Cortina Hafro ed i Rittner Buam. Spinti dal tifo di 1500 spettatori in un Olimpico dall’atmosfera elettrica come non succedeva da parecchio tempo, sono i padroni di casa a portarsi in vantaggio dopo 5 giri di lancette con Diego Cuglietta che beffa Hawkey con un tiro di polso all’incrocio dei pali. L’equilibrio tra le due formazioni viene, però, ristabilito pochi minuti dopo da Oehler, il più veloce ad arrivare su un puck rimbalzato su un difensore ampezzano. Sarà un tiro dalla media distanza di Michele Zanatta al 32:10 a regalare il vantaggio decisivo alla Sportivi Ghiaccio Cortina Hafro che, dopo aver resistito per quasi metà incontro ai tentativi di recupero degli altoatesini, può festeggiare il 17° Scudetto davanti ai suoi tifosi.
Foglio Gara
Formazione Campione d’Italia: Adami Francesco, Alverà Tommaso, Barnabò Luca, Colli Alberto, Constantini Lorenzo, Cuglietta Diego, De Filippo Roia Marco, De Zanna Ronny, DiTomaso Gregory, Faloppa Davide, Lacedelli Francesco, Lacedelli Giacomo, Lacedelli Riccardo, Lancedelli Sandro, Larcher Enrico, Panciera Giorgio, Parini Gabriele, Pompanin Aldo, Pompanin Filippo, Saha Mikael, Sanna Marco, Seed Jason, Toffoli Giovanni, Traversa Tommaso, Vallazza Renè, Zanatta Luca, Zanatta Michele, Zardini Lacedelli Noah. Allenatore; Giorgio De Bettin

Al via la festa per il 17° Scudetto - Foto Serena Fantini

Al via la festa per il 17° Scudetto – Foto Serena Fantini

 

Un ringraziamento speciale a Tony Puma per la ricostruzione dei vari campionati. Per chi volesse conoscere come sono terminate anche le altre stagioni, la storia completa dell’hockey italiano è consultabile su www.hockeytime.net